RESEARCH & INSIGHT
Il Costo della Bellezza nasce dall’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema estremamente importante, ma spesso trascurato, che riguarda soprattutto i giovani: l’impatto che il mondo virtuale ha sulla vita reale. Un’evidenza che si riflette in modo inevitabile ed allarmante se parliamo della diffusione di contenuti che promuovono standard di bellezza irraggiungibili sui social media e gli effetti che questi possono avere sulla salute mentale e sul benessere delle giovani generazioni.
Una ricerca della perfezione, di una perfezione irrealistica, che ha un “costo” per la nostra società e per il nostro futuro.
STRATEGY
Da soli, i genitori non sono completamente attrezzati per affrontare gli effetti derivanti dai messaggi tossici trasmessi sui social media e proteggere i propri figli dall’impatto che questi possono avere sulla loro salute mentale o fisica.
Da questa constatazione è nata la volontà di stabilire un’alleanza tra istituzioni, settore scientifico e scuola, che oggi ricoprono un ruolo centrale nel fornire ai giovani “un’educazione alla vita”, oltre ad una solida partnership con Cittadinanzattiva e Social Warning – Movimento Etico Digitale, due organizzazioni impegnate nella tutela dei giovani in tema di sicurezza e digitalizzazione.
Un’unione di forze che ha condotta all’ideazione di un progetto di comunicazione integrata con un approccio multicanale in grado di presidiare tutti i target di riferimento (istituzioni, media tradizionali, media digitali, broadcaster, influencer e social media) che le diverse fasce di pubblico (giovani e genitori/adulti) incontrano più frequentemente.
EXECUTION
La nostra campagna si è basata su due pilastri.
Un Manifesto, una lettera di impegno di Dove mirata a richiamare l’attenzione sul problema, sensibilizzare e gettare le basi per il cambiamento, che ha coinvolto Viola, una giovane ragazza italiana che ha affrontato disturbi alimentari.
Una petizione, pubblicata su Change.org che ha raccolto oltre 77 mila firme, per trasformare questo impegno in un movimento collettivo, con l’obiettivo di chiedere al pubblico e alle istituzioni di sostenere l’introduzione di un percorso educativo sull’uso consapevole dei social media nelle scuole primarie e secondarie italiane.
La campagna, lanciata a Roma con un evento rivolto a istituzioni e media, ci ha visti coinvolti in un’attività di Public Affairs rivolta ai principali stakeholder di riferimento e in un’intensa attività di ufficio stampa e digital PR che ha ingaggiato, tra gli altri, Aurora Ramazzotti, vera e propria portavoce del progetto attraverso gli hashtag #Doveprogettoautostima, #Riscriviamolabellezza, #kidsonlinesafety.
Per aumentare la riconoscibilità del progetto, amplificare la condivisione ottimale e guidare alla firma della petizione abbiamo sviluppato un oggetto simbolico e tangibile per rappresentare il movimento collettivo: il braccialetto dell’Autostima. La forma e lo stile del bracciale si ispira al classico braccialetto indossato dai giovani durante le degenze ospedaliere, che viene spogliato dei suoi elementi negative e trasformato in un simbolo positivo riportando l’incisione di parole e messaggi chiave che generano e alimentano l’autostima nei giovani.
